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Perché la Levodopa nel Parkinson a volte sembra non funzionare più?

  • Immagine del redattore: Vesna Brajnik
    Vesna Brajnik
  • 2 ott
  • Tempo di lettura: 2 min
Parkinson e Levodopa secondo la medicina tradizionale cinese
Levodopa - MTC

Molte persone con Parkinson raccontano che all’inizio la levodopa porta grande sollievo, ma col tempo:


  • gli effetti diventano più deboli,

  • servono dosi sempre maggiori,

  • le “fasi on-off” (momenti in cui il farmaco funziona e momenti in cui no) si fanno più frequenti.


Secondo la medicina occidentale, questo accade perché il cervello riduce progressivamente la capacità di trasformare la levodopa in dopamina e i recettori diventano meno sensibili.


🌿 La prospettiva della Medicina Tradizionale Cinese (MTC)


La MTC non si limita al sintomo (tremore, rigidità, lentezza) ma guarda all’insieme della persona.

Secondo questa visione:

  • La levodopa agisce come un “fuoco esterno” che accende temporaneamente il movimento.

  • L’uso continuativo può però consumare le energie profonde (Yin e Sangue), lasciando meno sostanza per mantenere l’equilibrio.

  • È come aggiungere carburante a un motore senza mai riparare i pezzi interni: a un certo punto non basta più.


Parkinson - gli squilibri alla radice secondo la MTC


Ogni persona con Parkinson può presentare quadri energetici differenti:


  • Vuoto di Qi e Sangue→ stanchezza, debolezza muscolare, voce flebile, vertigini, difficoltà di concentrazione, volto spento.

  • Eccesso di Vento interno→ tremori, spasmi improvvisi, instabilità nella camminata, rigidità a scatti, perdita di controllo dei movimenti.

  • Vuoto di Yin di Rene e Fegato→ rigidità marcata, secchezza di pelle e mucose, insonnia, agitazione interna, calore a mani e piedi.

  • Accumulo di Umidità e Flegma→ lentezza motoria, pesantezza agli arti, difficoltà di parola, sensazione di “testa ovattata”.


In sintesi


  • La levodopa è un supporto fondamentale, ma non agisce sulla radice.

  • La MTC aiuta a individuare quali energie sono carenti o bloccate e a riequilibrarle con strumenti naturali: erbe, digitopressione, alimentazione, esercizi energetici.


Non si tratta solo di ridurre un sintomo, ma di ricostruire le basi profonde del benessere.


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